La conservazione e la coltivazione delle varietà vegetali antiche

La conservazione e la coltivazione delle varietà vegetali antiche

In questo periodo di forte crisi economica, non possiamo più permetterci di dimenticare che la nostra Italia è ricca di tesori sommersi anche dal punto di vista delle tipicità locali. Riscopriamoli e facciamone il nostro orgoglio, potrebbero essere la linfa vitale per un nuovo sviluppo rurale e turistico, forse l’unico ancora possibile per il nostro paese. Dobbiamo tutti riappropriarci della cultura della “sostanza” e attivarsi in prima persona a partire dal modo più semplice, ma anche più efficace che esista di fare politica, ovvero scegliere con coscienza e consapevolezza un prodotto piuttosto che un altro. Fabio Di Gioia, autore di questo testo, è un infaticabile paladino di questa causa e da anni promuove le pratiche di riscoperta e conservazione delle varietà vegetali antiche con grande competenza e impegno, attraverso la propria attività professionale e le numerose conferenze e seminari sul territorio regionale. Dall’introduzione di Samuele Pesce Referente di Legambiente Pistoia per le tematiche della Montagna Pistoiese
Info
ISBN :
Pagine :
Anno :
9788868321840
410 B/N
2023
Collana :
Formato :
Secondo Natura
Brossura 15x21
ISBN :
9788868321840
Pagine :
410 B/N
Anno :
2023
Collana :
Secondo Natura
Formato :
Brossura 15x21
Autore
Fabio Di Gioia

Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Nel 1999 consegue il diploma di perito agrario presso l’Istituto Tecnico Agrario di Firenze e dopodiché s'iscrive alla Facoltà d’Agraria. Durante il suo percorso universitario si accorge dell’importanza riguardante il recupero e la valorizzazione delle varietà vegetali antiche, vedendo in esse non solo una futura prospettiva di lavoro, ma anche la possibilità che in esse possa esserci una migliore produttività soprattutto legata all’aspetto qualitativo e al recupero delle tradizioni agricole e alimentari. Per questo nel 2007 consegue il titolo di Dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie con una tesi sul “Recupero del germoplasma autoctono della Garfagnana: caratterizzazione morfologica di varietà locali di castagno conservate in situ”. Nel suo periodo post - universitario, prende i contatti con una serie di cittadini, vivai, associazioni e agricoltori del territorio toscano dai quali impara l’esperienza pratica sul recupero delle varietà locali. Nel periodo dal 2009 al 2010 è collaboratore attraverso una borsa di studio presso l’Agenzia della regione Toscana per lo Sviluppo e l’Innovazione del settore Agricolo e Forestale (ARSIA), dove si occupa della gestione e dell’attività della banca del germoplasma e dei coltivatori custodi per la salvaguardia e valorizzazione delle varietà locali. Dal 2010 a oggi, lavora nel settore agricolo e organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo. Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore. Nel 2014 è autore del libro "Conservazione e coltivazione delle varietà vegetali antiche (l'esperienza toscana)" edito da Andromeda. All'interno del volume l'autore prende in esame le metodologie di conservazione e recupero delle specie vegetali antiche sia a livello erbaceo che arboreo adottate dalla regione Toscana secondo la Legge 64/2004. Nel 2015 è autore del libro “Cosa contengono gli alimenti” edito da Andromeda. All’interno del volume l’autore analizza e descrive i principali macronutrienti e micronutrienti necessari agli esseri viventi per garantire loro una sana ed equilibrata alimentazione. Nel 2018 è autore del libro “Recupero delle varietà di castagno autoctone della Garfagnana” edito da Andromeda. All’interno del volume l’autore traccia una panoramica generale sulle caratteristiche botaniche e fisiologiche della specie soffermandosi sull’identificazione morfologica e genetica sulle varietà autoctone della Garfagnana, grazie al lavoro scientifico dell’Università di Firenze nel periodo 2005/2006, in collaborazione con l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’innovazione nel Settore Agricolo e Forestale (ARSIA), l’Associazione Castanicoltori della Garfagnana e l’Unione dei Comuni Montani. A partire da marzo 2020, fonda un gruppo denominato “Agricoltori e Tecnici”, all’interno del quale fa convogliare tutti coloro che si occupano di agricoltura sia a scopo produttivo che professionale arrivando ad organizzare assieme a loro una serie di corsi di formazione in ambito agricolo, zootecnico e forestale.

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