Autoproduzione delle sementi

Autoproduzione delle sementi

L’autoproduzione delle sementi è quella tecnica riproduttiva che fin dai secoli più antichi, ossia dalla nascita dell’agricoltura nell’epoca neolitica fino ad oggi, ha permesso da sempre di propagare le varietà di specie erbacee e ortive. I motivi che possono spingere ancora oggi gli agricoltori e a chi coltiva il proprio orto al mantenimento e alla selezione delle specie e varietà vegetali che vengono autoprodotte, sono varie. Dal mercato locale che richiede prodotti particolari. Dal mantener vive alcune abitudini e tradizioni alimentari. Per ragioni economiche, al fine di evitare l’acquisto di sementi e quindi per non incorrere in eccessive spese aziendali. Per ragioni di pura conservazione, allo scopo di evitare l’estinzione di una varietà locale. Come dimostrano i dati, ad oggi sono circa 7000 le specie utilizzate dall’uomo per l’alimentazione, ma di queste ne vengono coltivate soltanto 150. Inoltre, il 75% degli alimenti consumati dall’uomo sono forniti da sole 12 specie vegetali. Questa situazione con il tempo ha indebolito e impoverito la qualità del nostro regime alimentare ed è per questo che molte varietà locali o antiche sono state trascurate ed esposte al pericolo d’estinzione.
Info
ISBN :
Pagine :
Anno :
9788868321598
170 Colore
2022
Collana :
Formato :
Secondo Natura
Brossura 15x21
ISBN :
9788868321598
Pagine :
170 Colore
Anno :
2022
Collana :
Secondo Natura
Formato :
Brossura 15x21
Autore
Fabio Di Gioia

Fabio Di Gioia è nato a Montelupo Fiorentino nel febbraio del 1980, da una famiglia caratterizzata da una lunga e radicata tradizione contadina. Nel 1999 consegue il diploma di perito agrario presso l’Istituto Tecnico Agrario di Firenze e dopodiché s'iscrive alla Facoltà d’Agraria. Durante il suo percorso universitario si accorge dell’importanza riguardante il recupero e la valorizzazione delle varietà vegetali antiche, vedendo in esse non solo una futura prospettiva di lavoro, ma anche la possibilità che in esse possa esserci una migliore produttività soprattutto legata all’aspetto qualitativo e al recupero delle tradizioni agricole e alimentari. Per questo nel 2007 consegue il titolo di Dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie con una tesi sul “Recupero del germoplasma autoctono della Garfagnana: caratterizzazione morfologica di varietà locali di castagno conservate in situ”. Nel suo periodo post - universitario, prende i contatti con una serie di cittadini, vivai, associazioni e agricoltori del territorio toscano dai quali impara l’esperienza pratica sul recupero delle varietà locali. Nel periodo dal 2009 al 2010 è collaboratore attraverso una borsa di studio presso l’Agenzia della regione Toscana per lo Sviluppo e l’Innovazione del settore Agricolo e Forestale (ARSIA), dove si occupa della gestione e dell’attività della banca del germoplasma e dei coltivatori custodi per la salvaguardia e valorizzazione delle varietà locali. Dal 2010 a oggi, lavora nel settore agricolo e organizza corsi e seminari sulle buone pratiche di conservazione e coltivazione delle varietà antiche vegetali sia in ambito erbaceo e orticolo che arboreo e frutticolo. Lo scopo principale del suo lavoro è quello principalmente di recuperare le varietà locali e poterle reinserire in un contesto agricolo e produttivo, verso tutti coloro come le aziende agricole credono sempre di più nelle potenzialità di questo settore. Nel 2014 è autore del libro "Conservazione e coltivazione delle varietà vegetali antiche (l'esperienza toscana)" edito da Andromeda. All'interno del volume l'autore prende in esame le metodologie di conservazione e recupero delle specie vegetali antiche sia a livello erbaceo che arboreo adottate dalla regione Toscana secondo la Legge 64/2004. Nel 2015 è autore del libro “Cosa contengono gli alimenti” edito da Andromeda. All’interno del volume l’autore analizza e descrive i principali macronutrienti e micronutrienti necessari agli esseri viventi per garantire loro una sana ed equilibrata alimentazione. Nel 2018 è autore del libro “Recupero delle varietà di castagno autoctone della Garfagnana” edito da Andromeda. All’interno del volume l’autore traccia una panoramica generale sulle caratteristiche botaniche e fisiologiche della specie soffermandosi sull’identificazione morfologica e genetica sulle varietà autoctone della Garfagnana, grazie al lavoro scientifico dell’Università di Firenze nel periodo 2005/2006, in collaborazione con l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’innovazione nel Settore Agricolo e Forestale (ARSIA), l’Associazione Castanicoltori della Garfagnana e l’Unione dei Comuni Montani. A partire da marzo 2020, fonda un gruppo denominato “Agricoltori e Tecnici”, all’interno del quale fa convogliare tutti coloro che si occupano di agricoltura sia a scopo produttivo che professionale arrivando ad organizzare assieme a loro una serie di corsi di formazione in ambito agricolo, zootecnico e forestale.

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